Kamikaze tra i turisti, terrore in Giordania
Colpiti tre alberghi di Amman: almeno 57 i morti, trecento i feriti. Tra le vittime anche stranieri. Salvo un gruppo di medici italiani
AMMAN - Il terrore torna a colpire in Giordania. Almeno 57 persone sono morte, compresi alcuni bambini, e altre 300 sono rimaste ferite in seguito a tre differenti attentati avvenuti mercoledì sera in tre hotel di Amman, la capitale del paese. Tra le vittime – in gran parte giordani – non risultano esserci italiani. Notizia, quella relativa ai nostri connazionali, confermata anche dalla Farnesina che sta facendo tutte le verifiche per ora possibili.
IL TERRORE - In conseguenza degli attacchi, scatenatisi a quanto pare simultaneamente, la Giordania ha chiuso le sue frontiere per un periodo indeterminato, come ha spiegato il vicepremier Marwan Moacher. Rafforzate anche le misure di sicurezza negli aeroporti. Per il momento, non è giunta alcuna rivendicazione del triplice attacco.
LA RIVENDIZAZIONE SUL WEB - Come anticipato dalle autorità giordane la firma della strage è quella di Al Zarqawi. Lo ha annunciato la tv satellitare araba Al Jazeera. «In un comunicato diffuso su internet, l’organizzazione di Al Qaida nella terra della mesopotamia , ha annunciato la propria responsabilità per gli attentati di Amman». Così recita il testo della notizia flash inviato in onda dall’emittente araba.
GLI ATTENTATI - Intorno alle 21 locali (le 20 in Italia), tre potenti esplosioni hanno scosso la capitale a pochi minuti l’una dall’altra, seminando morte e devastazioni in tre alberghi: la prima al Radisson Sas, nel quartiere finanziario Shmeisani; la seconda al Gran Hyatt, in pieno centro; e l’ultima al Days Inn, un albergo più modesto degli altri due nel quartiere residenziale di Rabieh, a meno di un chilometro dalla superprotetta ambasciata israeliana. È incolume un gruppo di medici italiani che si trovava al Gran Hyatt per un convegno. I 35 medici sono stati trasferiti in un altro albergo fuori città, mentre accertamenti sono in corso per verificare l’eventuale presenza e lo stato di salute di altri connazionali.
KAMIKAZE IN AZIONE - Le prime ricostruzioni divulgate da fonti di polizia hanno riferito di bombe nascoste nei controsoffitti e dietro piante ornamentali, ma in una successiva dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa ufficiale giordana Petra il portavoce della polizia Bashir Dàajah ha sostenuto che le tre esplosioni sono state con ogni probabilità provocate da attentatori suicidi.
GLI HOTEL - Il Radisson Sas, dove si è registrato il maggior numero di vittime, tra cui alcuni bambini, era già entrato nel mirino dei terroristi nel 2000, ma i servizi segreti giordani avevano sventato l’attacco e arrestato i membri della cellula che lo aveva pianificato. Mercoledì sera, un kamikaze è però riuscito a farsi saltare in aria in una sala dove era in corso un banchetto di nozze con 250 invitati. Al Grand Hayat, l’esplosione è invece avvenuta nella hall, mentre al Days Inn si è verificata all’entrata del nigth club che si affaccia sulla strada, motivo per cui è stata affacciata l’ipotesi di un autobomba. Sebbene il loro numero e la loro nazionalità non siano stati ancora confermati, è certo che tre le vittime ci siano numerosi cittadini stranieri.
I TESTIMONI - «Stavo fumando una sigaretta in finestra quando ho sentito il boato», ha raccontato all’Ansa Amir Anjadi, che vive a poche centinaia di metri dal Days Inn. «E subito dopo si sono sentite le grida e la gente che correva fuori», ha proseguito.L’emittente di stato Jordan TV, l’unica ad avere accesso ai luoghi degli attentati, ha mandato in onda le immagini degli interni degli alberghi devastati, con vetri in frantumi, infissi deformati, porte divelte e soffitti crollati, ma senza mostrare mai quelle di morti o feriti.
«LI PRENDEREMO» – Condanne del triplice attacco terroristico sono giunte dai massimi rappresentati politici della Giordania, a cominciare da re Abdullah II, che sta rientrando dal Kazakhistan, dove era in visita ufficiale. Il sovrano ha definito l’attacco «criminale» e ha promesso «che i responsabili saranno assicurati alla giustizia». Ma di «terroristi criminali» hanno parlato anche i Fratelli Musulmani, in un comunicato diffuso dall’agenzia Petra. Il segretario generale dell’Onu Kofi Annan ha dal canto suo cancellato la visita in Giordania in programma per giovedì, mentre la Casa Bianca, parlando in una nota ufficiale di «atti barbarici», ha assicurato l’immediato sostegno dell’Fbi alle indagini.
NESSUN ISRAELIANO - Un certo numero di israeliani sono stati evacuati dalle forze di sicurezza giordane dall’hotel Radisson di Amman poche ore prima dell’attentato suicida che lo ha colpito, apparentemente a causa di uno specifico allarme. Gli israeliani sono stati rimpatriati sotto scorta. Lo riferisce il quotidiano israeliano «Haaretz» nella sua edizione online, lasciando intendere che i servizi d’intelligence avessero idea che qualcosa stava per succedere. Il ministero degli esteri israeliano ha affermato che nessun turista dello Stato ebraico è rimasto ferito nelle esplosioni. Für gäste wird das bachelorarbeit themen wirtschaftspsychologie thm-weiten wlan-netz fhgast angeboten
Posted: Novembre 10th, 2005 under Misc.
Write a comment
You need to login to post comments!