Intervista a Sebastiano De Luca (Federalberghi)
Sebastiano De Luca è il Presidente dell’Uras (Unione regionale albergatori siciliani) da dieci anni. Nasce come imprenditore del settore alberghiero partendo da Taormina e gestisce con la moglie Isabella l’azienda di famiglia “Gais Hotels Group”, proprietaria del Grand Hotel San Pietro, Hotel Villa Diodoro, Caparena & Wellness Club, Hotel Isabella, Residence Villa Giulia e la Divisione Congressuale. Recentemente l’attività della famiglia De Luca si è espansa verso l’Etna a Linguaglossa, nella Tenuta Chiuse del Signore, con attività legate all’enogastronomia e all’enoturismo. Sebastiano De Luca ha due figli, inseriti nell’azienda di famiglia: Stefania è il direttore commerciale del Gruppo; Sergio, invece, è il direttore alle Gestioni e agli Acquisti. Sebastiano De Luca è componente dell’Ehma (European hotel manager association), consigliere nazionale di Federalberghi e editore della rivista “Turismo in Sicilia”.
Servizi efficienti e promozione ecco di cosa ha bisogno il turismo – Rivedere la viabilità, le infrastrutture e recuperare i centri storici coinvolgendo i privati
La Regione ha recentemente varato la legge quadro sul turismo. Qual è la valutazione degli albergatori siciliani?
«Non è una buona legge e sarebbe tutta da riscrivere. Il testo è stato approvato il 4 agosto in un’Aula quasi deserta, ma noi la continuiamo a considerare un’occasione mancata. Quando il disegno di legge è stato presentato alla IV Commissione legislativa della Regione Siciliana, noi albergatori avevamo chiesto la modifica di alcuni articoli, prendendo ad esempio le Regioni che hanno già una legge sul turismo. Tali modifiche, tuttavia, non sono state tenute in alcun conto».
Quali erano le richieste dell’Uras?
«Prima tra tutte la creazione di un’Agenzia regionale di promozione turistica, in grado di raccordare la Regione ed il prodotto turistico del territorio, favorendo la concertazione tra l’organizzazione turistica pubblica e le associazioni di categoria dei privati. Chiedevamo una conferenza regionale ed una consulta triennale, per la programmazione. Avevamo proposto l’istituzione dei distretti turistici impiegando il personale delle aziende di soggiorno e turismo, e la definizione del ruolo delle Aapit, che dovrebbero svolgere un ruolo di controllo, classificazione, vigilanza e assistenza amministrativa nel comparto turistico».
Alla legge quadro invece che impostazione è stata data?
«A differenza di molte altre Regioni, l’ Agenzia regionale per il Turismo non è stata presa in considerazione. è stato invece riproposto il Consiglio regionale che però ha solo compiti consultivi. L’ Uras aveva chiesto e ottenuto dall’allora assessore regionale al Turismo, Nino Strano, lo scioglimento del Consiglio regionale, che adesso è stato riproposto e approvato».
Il testo prevede anche la riforma delle Aapit, che dovrebbero scomparire, e dei vari enti di promozione turistica. Quale l’impatto sulla categoria?
«E’ una legge per nulla innovativa, anche perché vengono duplicate le competenze. Le Aapit, anziché scomparire, sono state accorpate alle Province ed al loro interno continueranno a fare promozione turistica anziché, come da noi proposto, svolgere un ruolo di controllo, di classificazione e rilevamento di dati statistici. A queste si aggiungono le Aziende di Soggiorno e Turismo. La legge prevede il loro scioglimento, ma la soppressione può avvenire solo dopo la nomina di commissari liquidatori, per la quale occorre una copertura finanziaria al momento non prevista. La nostra proposta prevedeva l’inserimento del personale delle Aziende di Soggiorno nei Distretti turistici in modo da trasferire tutte le professionalità evitando costi aggiuntivi».
L’istituzione dei distretti turistici aiuterà il turismo siciliano?
«Non certo nella forma con cui la legge ha provveduto alla loro istituzione. Intanto i vari distretti non hanno avuto una reale identificazione geografica sul territorio. Non è stata prevista la composizione degli organismi deputati alla gestione ed al funzionamento degli stessi. Il tutto viene aggravato, come detto prima, dal mancato raccordo tra l’ Agenzia regionale di Promozione turistica e il prodotto turistico del Distretto».
Di cosa ha bisogno la categoria degli operatori turistici?
«Di programmazione, di promozione e di servizi. I Comuni devono fare la loro parte. Va rivista la viabilità, la segnaletica. Ci sono infrastrutture da rivedere i centri storici sono da recuperare, i musei e i monumenti devono rimanere aperti al pubblico. L’assessorato al Turismo dovrebbe fare una seria programmazione e promuovere i prodotti turistici, diversamente da come si è fatto finora. Si devono coinvolgere i privati e gli albergatori sono i primi disposti ad essere coinvolti».
Tratto da: Quotidiano di Sicilia If it requires action, you can delegate it, do it yourself if it takes just a couple of minutes, or put it on they could try these out your calendar to do later with a due date
Posted: Novembre 8th, 2005 under Misc.
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