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Argentina, in 30mila al grido «fuori Bush»


A Mar del Plata parte il Summit delle Americhe. Dopo la protesta pacifica dei “piqueteros”, scontri tra manifestanti e polizia, feriti. Arriva anche Maradona ma non va alla marcia

MAR DEL PLATA - Vetri infranti, barricate date alle fiamme: scenario da guerriglia urbana a Mar del Plata, dove alla manifestazione pacifica che questa mattina ha visto protagonisti 10mila “piqueteros” (emarginati) che protestavano contro al presenza di George W. Bush al summit delle Americhe è seguita l’azione violenta di circa un migliaio di “incappucciati” armati di pietre e bastoni. Alcuni manifestanti hanno infranto i vetri di negozi e magazzini impossessandosi del mobilio, utilizzato come combustibile per dar fuoco a pneumatici e altro materiale con il quale è stata eretta una barricata che tiene lontana la polizia. Gli agenti che presidiano la zona dove si svolge il vertice, attaccati a colpi di pietre lanciate con delle fionde, hanno risposto con dei proiettili di gomma e con i lacrimogeni; i manifestanti hanno anche lanciato delle bombe molotov contro una filiale bancaria, dandola alle fiamme. Secondo fonti della polizia, tre agenti sono rimasti feriti e due manifestanti sono stati arrestati.

In mattinata si era svolta una marcia di protesta contro il presidente Bush, a cui hanno partecipato migliaia di persone (10mila ma secondo il sito del quotidiano Clarin 30mila).

Il paladino della protesta è Diego Armando Maradona che non ha partecipato alla marcia e si è recato direttamente allo stadio dove è intervenuto. “L’Argentina è onesta. Cacciamo Bush” ha detto con addosso unamaglietta con un segnale “Stop Bush!”, dove la ’s’ nel nome presidenziale è stata sostituita da una svastica.

Il corteo si è chiuso allo Stadio Josè Maria Minella, con un discorso del presidente venezuelano Hugo Chavez, giunto a Mar del Plata con il dichiarato obiettivo di affondare il progetto per la creazione di una zona di libero scambio nelle Americhe, progetto promosso dagli Stati Uniti (FTAA, ’Free Trade Area of Americas’). Tra i presenti, oltre a Maradona, anche Hebe de Bonafini, una delle fondatrici dell’associazione Madres de la Plaza de Mayo (la più celebre delle organizzazioni che lottano per ritrovare notizie e resti dei “desaparecidos” uccisi negli anni della dittatura), Adolfo Perez Esquivel, premio Nobel per la pace e il socialista boliviano Evo Morales. “Tra le molte cose che ognuno di noi ha portato qui c’è una pala da becchino, perché qui a Mar del Plata seppelliremo il progetto Ftaa”, ha detto ai manifestanti Chavez, ricevendo un’ovazione. “Chi seppellirà il Ftaa? I popoli d’America”, ha quindi aggiunto.
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