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Terrorismo: prigioni segrete della Cia nell’est Europa


La Cia ha creato una rete di prigioni segrete, in alcuni ex paesi del Patto di Varsavia e altrove, per interrogare senza alcuna restrizione, con qualsiasi metodo, alcuni dei più importanti terroristi di Al Qaida già catturati. Lo afferma in un’inchiesta del quotidiano americano Washington Post dove si legge che in alcuni paesi dell’Europa dell’est si troverebbero delle supercarceri. Queste rivelazioni sono bastate alla Commissione europea per condurre «verifiche informali» di «carattere tecnico». «Non ci sono ancora indagini formali», ha annunciato Friso Roscam Abbing, il portavoce del vice presidente della Commissione Ue Franco Frattini, che ha la responsabilità del portafoglio giustizia e libertà. «Ma dobbiamo capire cosa è successo… È importante che la Direzione dei servizi giustizia cominci a fare una ricerca per capire di cosa si tratta esattamente, sia a livello tecnico che politico alto. Ma non è ancora necessario che il vice presidente telefoni lui stesso ai presidenti di questo o l’altro Stato membro». In altre parole, Bruxelles non apre un’indagine vera e propria, ma chiederà informalmente ai governi nazionali informazioni e spiegazioni.

Le rivelazioni del Washington Post sulla presunta esistenza dei «siti neri» (questo il nome in codice) sono accresciute dopo le notizie riferite dall’organizzazione internazionale per i diritti umani Human Rights Watch (Hrw), secondo le quali le carceri segrete della Cia esisterebbero davvero e i sospetti appartenenti all’organizzazione terroristica di Al-Qaeda sarebbero rinchiusi soprattutto in Polonia e Romania, la prima entrata nella famiglia Ue dal primo maggio del 2004, la seconda in attesa di entrarci nel 2007.

«Le nostre informazioni indicano che la Polonia e la Romania sono i paesi che hanno ricevuto prigionieri da parte della Cia», ha riferito ad un’agenzia internazionale un portavoce di HRW, Jean-Paul Marthoz, aggiungendo di non escludere che la Cia detenga «prigionieri fantasma» anche in altri paesi dell’est europeo. Ma da Romania, Polonia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica ceca sono giunte raffiche di smentite. Il ministro dell’Interno ceco Frantisek Bublan ha solo confermato una richiesta avanzatagli un mese fa dal governo americano di accogliere alcune persone detenute a Guantanamo. Alla richiesta però – ha precisato il ministro – il governo ceco ha risposto negativamente.

L’articolo 7 del Trattato Ue prevede la possibilità di imporre sanzioni verso uno Stato membro per «violazione persistente di diritti fondamentali dell’Ue o del rischio di una tale violazione». Ma per ora prevale la cautela: «Non siamo ancora arrivati a questo punto», ha detto Friso Roscam Abbing. In maniera generale, la Ue non ha competenze sul regime delle prigioni degli Stati membri. Nel 2001, si è dotata di una Carta dei diritti fondamentali, che però non ha forza giuridica vincolante.

Il Comitato Internazionale della Croce rosa, infine, ha espresso preoccupazione per la sorte di persone detenute in luoghi segreti ed ha ribadito la richiesta rivolta agli Usa di poter avere accesso a tutte le persone detenute nell’ambito della cosidetta guerra al terrorismo. «Il Cicr chiede la notifica e l’accesso a tutte le persone arrestate nell’ambito di un conflitto armato o di una situazione di violenza», ha dichiarato la portavoce del Cicr Antonella Notari. Attualmente i delegati del Cicr visitano centinaia di prigionieri detenuti dagli americani a Guantanamo, in Afghanistan e in Iraq, ma il problema dei detenuti fantasma non è nuovo. In passato, «gli stessi Stati Uniti hanno annunciato l’arresto di alcune persone che non sono poi mai apparse nei luoghi di detenzione da noi visitate», ha detto Notari. Ed il Cicr ha chiesto a più riprese di avere accesso a tali prigionieri ovunque essi si trovino. Già nel gennaio scorso 2004, in visita a Washington, il presidente del Cicr Jacob Kellenberger aveva espresso la preoccupazione della Croce rossa per la sorte di un numero sconosciuto di persone catturate nell’ambito della cosiddetta guerra globale al terrorismo e detenute in luoghi segreti. Da allora le discussioni continuano. So, we paired series 2 with a mobistealth problems speaker, and it worked fine

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