In Sicilia il 90% dei comuni ha abitazioni in aree a rischio
PALERMO.Tra i comuni siciliani a pericolo più alto di frane e alluvioni quasi sei comuni su dieci hanno un piano d’emergenza e il 41% lo ha aggiornato nell’ultimo anno, rendendolo uno strumento fondamentale per la sicurezza dei cittadini.
Un’organizzazione di protezione civile che dimostra di fare importanti passi in avanti. Ancora troppo carenti invece, le attività di prevenzione del rischio idrogeologico: il 53% dei comuni non è attivo nella manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua, non svolgendo così una delle azioni più importanti per prevenire le alluvioni e gli allagamenti. Sono questi alcuni dati di «Ecosistema Rischio 2005», l’inedita indagine di Legambiente presentata oggi con Operazione Fiumi nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Palermo.
E ancora: quasi il 90% dei comuni ha abitazioni in aree a rischio, e uno su tre conta in queste anche fabbricati e aree industriali.
In un territorio che appare estremamente fragile, solamente il 41% dei comuni ha intrapreso progetti di delocalizzazione e di messa in sicurezza dei fiumi e dei versanti franosi. Complessivamente solo il 24% delle amministrazioni svolge un lavoro positivo di mitigazione del rischio idrogeologico. Con «Ecosistema rischio», Legambiente, ha concentrato l’attività di monitoraggio proprio sui 20 comuni siciliani classificati a rischio da Ministero dell’Ambiente e UPI nel 2003, per verificare cosa fanno realmente le amministrazioni per mitigare il rischio a cui sono esposti territorio e cittadini Im https://hausarbeit-agentur.com metallzeitalter schreitet die arbeitsteilung und hierarchische staatenbildung weiter voran
Posted: Novembre 4th, 2005 under Misc.
Write a comment
You need to login to post comments!