Locri, la marcia della speranza
Migliaia di studenti in piazza contro la ‘ndrangheta. Con loro i rappresentanti dei comuni della locride e della Calabria
LOCRI - Si è conclusa poco dopo le 15 in piazza dei Martiri a Locri la marcia della speranza promossa dal sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, e dai ragazzi della Locride.
La giornata è stata conclusa dagli interventi di numerosi studenti, che hanno parlato dal palco allestito nella piazza, del sindaco di Napoli, del sindaco di Cosenza, Eva Catizone, del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, del vescovo di Locri-Gerace, monsignor Giancarlo Bregantini, di don Luigi Ciotti, animatore del gruppo «Abele» e del sindaco di Locri, Carmine Barbaro.
GLI SLOGAN - «Chi non salta è un mafioso» e «Un solo grido, un solo allarme la mafia in fiamme». Sono questi alcuni degli slogan scanditi dai giovani che hanno partecipato alla manifestazione di Locri contro la ‘ndrangheta. Almeno ottomila persone (seimila secondo le forze dell’ ordine) hanno sfilato per le vie di Locri, portando decine di striscioni. «Il meridione soffre, ma noi ci facciamo sentire… almeno», «Locride diamo un senso al sacrificio», «La mafia è lenta noi siamo rock», «Basta esistere vogliamo vivere»: queste alcune delle scritte sui tanti striscioni esposti dai giovani, che hanno manifestato per un futuro diverso in Calabria. La manifestazione è stata promossa dai sindaci di Napoli e di Cosenza, Rosa Russo Jervolino e Eva Catizone. Insieme agli studenti, in piazza anche i rappresentanti dei comuni della locride e della Calabria con i gonfaloni.
«I giovani del sud»: questo è il messaggio scritto su un cuscinetto di fiori depositato da un gruppo di ragazzi davanti al cancello d’ ingresso di Palazzo Nieddu, il maestoso palazzo ottocentesco sede, il 16 ottobre scorso del seggio elettorale per le primarie dell’ Unione e nel cui atrio è stato assassinato con cinque colpi di pistola il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno.
IL SALUTO - La marcia della speranza si è fermata in Piazza del Tribunale, sotto l’ abitazione di Franco Fortugno. Spontaneo si è levato un lungo applauso accompagnato dal coro «Franco è vivo e marcia qui con noi». L’ applauso si è fatto ancora più intenso e prolungato quando al terrazzo è comparsa la vedova di Fortugno, Maria Grazia Laganà, ed i figli Giuseppe ed Anna. Un applauso che è andato avanti per alcuni minuti duranti i quali Maria Grazia Laganà ed i due ragazzi non sono riusciti a trattenere le lacrime. La vedova Fortugno è poi scesa per ringraziare i partecipanti al corteo. «Non posso farlo singolarmente – ha detto la detto la donna – ma voglio ringraziare tutti i ragazzi, i Sindaci, le istituzioni che hanno aderito a questa manifestazione». Con i figli ed il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Bova, al fianco, la vedova Fortugno ha guardato a lungo la massa dei ragazzi e poi ha detto «siamo con voi e voi siete in noi. Saremo insieme in tutto». Und markenmanagement bachelorarbeit plädiert für einen nationalen aktionsplan
Posted: Novembre 4th, 2005 under Misc.
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