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Roma, la Procura chiede i nastri. L’Impregilo diventa caso politico


ROMA – La procura di Roma acquisirà l’intercettazione di un colloquio telefonico tra Paolo Savona (all’epoca presidente di Impregilo) e l’economista Carlo Pelanda disposta dai pm di Monza e resa nota stamani da “la Repubblica”.

Nell’intercettazione si annuncia la vittoria dell’Impregilo. L’allora presidente Pelanda sostiene di aver saputo da Marcello Dell’Utri del probabile esito della gara. Il procuratore aggiunto di Roma Italo Ormanni e il pm Adriano Iasillo hanno dunque chiesto ai colleghi di Monza tutti i documenti. A Roma il Ponte è oggetto di due diverse inchieste: una riguardante l’impatto ambientale dell’infrastruttura sul territorio, l’altra, inerente a presunte infiltrazioni mafiose nei lavori delle Grandi opere in programma in Italia.

I magistrati romani, inoltre, hanno sentito oggi in qualità di persona informata sui fatti Pietro Ciucci, dal 2002 amministratore delegato della società Stretto di Messina, per avere chiarimenti in merito alle regole sull’impatto ambientale. In questa inchiesta, risultano già iscritti sul registro degli indagati Alberto Fantini, referente del gruppo istruttore della speciale commissione del ministero dell’Ambiente, dell’architetto Franco Luccichenti e del professor Giuseppe Mandaglio per i reati di falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e falso per soppressione.

Anna Donati, capogruppo dei Verdi alla commissione lavori pubblici, ha chiesto chiarimenti. “Nessun lavoro va affidato alla Impregilo, fino alla conclusione dell’inchiesta”. Ed Ernete Realacci, Margherita: “Questa inchiesta è una conferma ai nostri dubbi su una gara d’appalto in cui concorrono solo due soggetti”. spezielle Info

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