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Benigni e monologhi, torna «Rockpolitik»


Stasera la seconda puntata del discusso show di Adriano Celentano. Nella seconda parte del programma il duetto tra il Molleggiato e il comico toscano, che ha incontrato il direttore di Rai1 Del Noce
MILANO – Torna con la seconda puntata Rockpolitik e tutti attendono di sapere se il livello della polemica sul programma di Celentano riuscirà a superare quello, altissimo, della prima puntata. Si partirà con un monologo del Molleggiato, che come sempre infarcirà le sue parole con le sue celebri pause, oltre che di filmati e riflessioni estemporanee. Forse proprio per rispondere alle furiose polemiche di questi giorni, Celentano ha scelto di anticipare, rispetto alla settimana scorsa, il monologo che nella prima puntata è durato quasi un’ora. Massimo riserbo sui contenuti del “sermone”: Celentano è l’unico responsabile e autore dei suoi monologhi, ma ovviamente non è escluso che in qualche modo si ricollegherá alle critiche ricevute nei giorni scorsi dopo la puntata dedicata alla libertá di informazione.
IL DUETTO - Poi il programma entrerà nel vivo con il duetto tra Celentano e Benigni. In mattinata Benigni ha incontrato il direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, in un albergo del centro di Milano: un colloquio durato una ventina di minuti. «Non posso parlare» ha detto Benigni, avvicinato dall’Ansa, mentre il direttore di Raiuno si è limitato ad affermare: «Questa sera seguirò solo Benigni. Non dallo studio, naturalmente». Celentano e Benigni saranno su un palco per la prima volta insieme: una coppia che riunirà i due più popolari personaggi dello spettacolo italiano. In termini assoluti, meglio dell’esordio di «Rockpolitik» in televisione, per quanto riguarda i varietá, soltanto uno spettacolo ha fatto meglio negli ultimi anni, ovvero proprio quell’«L’ultimo del Paradiso» di Roberto Benigni su Raiuno, in onda il 23 dicembre 2002 con 12 milioni 687 mila spettatori e il 45,48% di share. Benigni, che mercoledì sera ha preso parte alle prove a Brugherio, arriverá nella seconda parte del programma. Dovrebbe prima dialogare con Celentano prima di lanciarsi in un monologo, il secondo della serata: tra i temi ipotizzati, guerra (argomento dell’ultimo film di Benigni), amore, sesso e, inevitabilmente, politica.
MUSICA - La trasmissione vivrá anche di momenti musicali: con Eros Ramazzotti che canterá con Celentano «Il ragazzo della via Gluck» e, da solo, «La nostra vita». Con lo stesso Celentano che eseguirá per la prima volta «L’indiano» di Paolo Conte. Mistero su quel che fará l’altro ospite della serata, Valentino Rossi: di sicuro non arriverá a bordo di una motocicletta. Tra gli altri ospiti della serata, i salentini Sud Sound System, che canteranno «Le radici ca tieni».
CROZZA & C. – Ci sarà il resto del cast fisso allestito da Celentano: le gag di Maurizio Crozza, atteso ad una nuova canzone destinata a diventare «cult» come quella della settimana scorsa «Zapatero Zapatera»; Antonio Cornacchione, sempre nei panni del berlusconiano, censore e preoccupato uomo del potere; ci sarà anche Luisa Ranieri, che dovrebbe avere più spazio. Non mancherà un aggiornamento del tormentone «rock e lento» con Celentano in piedi davanti al leggio a stilare la classifica dei buoni e cattivi. In prima fila, per la Rai, non ci sará il presidente della Rai, Claudio Petruccioli, ma tornerá il direttore generale, Alfredo Meocci. Di certo non ci sará Del Noce, bersaglio degli attacchi della prima puntata del programma.
Das libretto der passion schrieb erneut ghostwriting picander

Comments

Comment from Armando
Time 11 Novembre 2005 at 12:49 pm

LIBERTAINDIVIDUALE E LIBERTACOLLETTIVA

In un programma ormai noto come RokPolitik viene fatto un riferimento ad un articolo che vi riporto di seguito:
Libertà di stampa?
L’Italia è al 40° posto, dopo Cile e Corea del Sud
“Reporter Sans Frontières” http://www.rsf.fr
Reporter sens frontière (Rsf) ha pubblicato la prima classifica mondiale della libertà di stampa e non sono mancate le sorprese. Innanzitutto va rilevato che, pluralismo e libertà nella diffusione delle notizie non sono una prerogativa dei paesi più ricchi e sviluppati. Basti pensare che il Costa Rica precede in classifica gli Stati Uniti e diverse nazioni europee. L’Italia, a causa dell’irrisolto conflitto di interessi del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si piazza al quarantesimo posto, superata da paesi latinoamericani come Ecuador, Uruguay, Paraguay, Cile ed El Salvador, oltre che da Stati africani come Benin, Sudafrica e Namibia.

Proprio per quel “fortunato” programma si sono aperti dibattiti e discussioni politiche dove il tema centrare rimaneva la tanto voluta da tutti “LIBERTA’ DI STAMPA
Ma cos’è realmente la Libertà?
Poter dire tutto ciò che si vuole?
Poter vestirsi come ci pare?
Poter manifestare dove e quando ci pare?
Poter sparlare di un Premier?

Si! Questa è la libertà vera! Ma è una libertà INDIVIDUALE!
Come lo è altrettanto vendicarsi di un torto, fare l’amore in mezzo alla strada, obbligare un figlio a lavorare a 10 anni per mandare avanti una famiglia, drogarsi!

Ma purtroppo e per fortuna Noi abbiamo deciso di vivere insieme, perché ci siamo resi conto che uniti si fa la forza perché ci fa comodo comprare la carne senza dover cacciare, chiamare l’autombulanza quando ci sentiamo male, la polizia quando ci derubano…
Come tutte le cose belle della vita purtroppo c’è sempre un prezzo da pagare, come subire l’inquinamento, pagare le tasse e ricevere una multa salata quando parcheggiamo male.

Quindi il concetto di Liberà doveva per forza di cose essere ridimenzionato trasformandosi nella famosa frase: La libertà di un uomo finisce dove comincia la libertà di un altro!

Torniamo alla libertà di stampa: In Italia oggi ci sono quotidiani di tutte le parti politiche, di tutti i gusti e tendenze, quindi la libertà c’è!
Allora perché discriminare i programmi satirici che la Rai ci ha sempre proposto sotto le elezioni?
Non dimentichiamoci però la differenza sostanziale tra stampa e televisione:
La stampa viene acquistata in base ai nostri gusti, la televisione entra nelle case di tutti!
Quindi faremo bene a distinguere la satira dall’informazione nella televisione, perché distorcere una notizia in televisione vuol dire imporla a tutti! E l’imposizione va ben lontano dal concetto ridimenzionato della Libertà!
Poi c’è un’altra differenza sostanziale, quella economica. La televisione privata non la paghiamo, quella pubblica la pagano TUTTI! Uomini di destra, di sinistra, anarchici, famiglie e coppie di fatto!
Quindi La televisione pubblica ha una responsabilità ben superiore a quella dei quotidiani, non di mantenere una liberà individuale ma del rispetto reciproco!
In sostanza vorrei fare un appello a tutti gli operatori della televisione statale:
Non calpestiamo la libertà collettiva che i nostri avi con tanti sforzi e combattimenti hanno conquistato per noi stessi e per Voi della Rai!

armadean@hotmail.com

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