Site menu:

Site search

Meta

Articoli recenti

Amici

Consigliati

Partners

Sponsor

La figlia di Casini tra i ragazzi in corteo


Gli studenti e la manifestazione contro la Moratti. Ha 14 anni, va al ginnasio: è la sua prima manifestazione. Nella folla tanti «eredi» di deputati di sinistra
ROMA — Il papà a presiedere la Camera e lei fuori, a manifestare. Niente di personale, per carità: la quattordicenne Benedetta Casini, quarto ginnasio in uno dei più prestigiosi classici della Capitale, martedì era in piazza per lo stesso motivo degli altri centomila ragazzi, dire no alla riforma Moratti. Ma per lei è stato un giorno importante, questo: la sua prima manifestazione. Almeno di queste dimensioni, s’intende: il primo corteo «vero». Il destino, però, vuole che la protesta che la vede in piazza conduca, fatalmente, davanti a Montecitorio. Dove papà Pier Ferdinando, ormai da oltre quattro anni, è il presidente della Camera.
Sia chiaro: figli dei politici, in piazza, ce ne sono. Per dire, di Russo Spena (Prc), quasi tre generazioni: c’è lui, Giovanni, poi il figlio Giacomo e la figlia Maurizia, ricercatrice all’università Roma Tre e tra poco mamma. Poi ci sono Mattia, 21 anni, universitario, erede del deputato diessino Giuseppe Lolli, c’è Eugenia, che segue le orme del papà Alfonso Gianni (Prc), e c’è Vanessa Mascia, che non delude mamma Graziella (Prc). Tutti figli di esponenti del centrosinistra, quelli in piazza. Quasi tutti.
Invece Benedetta Casini ieri, nel giorno successivo alla manifestazione, così come la figlia del sindaco di Roma, Martina Veltroni, era regolarmente a scuola, a fare autogestione nel liceo. Insieme con tutti i compagni, e con le stesse amiche che martedì hanno diviso con lei l’emozione del corteo. «Ma non indossava quella t-shirt…», dice un suo coetaneo fuori dalla scuola: allude, per l’esattezza, a una canottierina che lei ogni tanto, in classe, sfoggia. C’è un simbolo, sopra, piccolo piccolo. Una icona della sinistra, un eroe sudamericano e dei giovani di tutto il pianeta, uno tra i volti più diffusi su gadget d’ogni tipo, dalle magliette ai poster alle bandiere: proprio lui, Ernesto «Che» Guevara.
Alla manifestazione di martedì, però, non la indossava. Era con le altre, le amiche di ogni giorno, in piazza Esedra di buon mattino e poi via, a protestare contro il ministro Letizia Moratti e la sua idea di scuola, che a sera sarebbe stata approvata dal centrodestra: le ragazze hanno attraversato il centro della città, sono passate accanto alla stazione, sono scese, portando fiere lo striscione del liceo, per via Cavour e via dei Fori Imperiali. Fino a piazza Venezia e poi oltre, in Largo Argentina, dove quelli con passamontagna e casco provavano a sfondare. Loro hanno tirato dritto, un poco impressionate da quel trambusto, dai manganelli, dai fumogeni lanciati contro la polizia. Però non sono andate a casa, anzi: hanno proseguito per corso Vittorio, tra il camion dei disobbedienti e quello dei Cobas, e poi più avanti, insieme con la Sinistra giovanile, ragazzi che sventolano le bandiere con sopra, stilizzato, un pugno chiuso.
Le ragazze si tengono per mano, si guardano intorno con aria serena, si scambiano pareri che tutti insieme dicono la stessa cosa: la manifestazione è bellissima. Quando però in strada, ed esattamente in piazza Navona, volano le manganellate e partono le cariche, le studentesse sono già lontane. In piazza Navona, insieme con le migliaia di ragazzi che hanno seguito il percorso stabilito, che non hanno fatto incidenti con la polizia. Una protesta quindi pacifica e però, al tempo stesso, dal significato chiaro e inequivocabile: la nuova scuola, pensata e approvata proprio dal centrodestra, proprio non va bene. Invece la parte violenta della manifestazione, Benedetta e le sue compagne non l’hanno vista da vicino. Ugualmente ne sono state impressionate, però. Così almeno raccontano alcune ragazze il giorno dopo, davanti al liceo. Lei, una delle due figlie avute da Pier Ferdinando Casini nel primo matrimonio, non deve aver visto da vicino neanche ciò che lì è accaduto a metà giornata: quei deputati del centrodestra che uscendo salutavano i ragazzi in quel modo insolito, con il dito medio alzato. Newschool and san diego offer everything you need to become a highly-skilled and https://justdomyhomework.com homework assignment highly-desirable professional

Write a comment

You need to login to post comments!