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Moratti sotto assedio


Più di cento mila studenti in corteo a Roma, fino a Montecitorio, per protestare contro la riforma dell’istruzione e quella dell’università in corso d’approvazione alla Camera. E poi migliaia di ricercatori e docenti, scesi in piazza anche loro per dire no al medesimo provvedimento. Il mondo dell’università si è insolitamente amalgamato in una protesta unita contro la legge che Berlusconi vuol fare approvare a tutti i costi entro la settimana. Gli studenti partivano dalle facoltà occupate della Sapienza con un obiettivo radicale, esplicato nello slogan “Assediare i palazzi del potere”. E non sono mancati i momenti di tensione (con scontri e manganellate) nei pressi di piazza Montecitorio, dapprima chiusa al corteo dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa e poi riaperta grazie anche alla mediazione dei deputati del centrosinistra.

La protesta ha avuto ripercussioni in Aula, dove è scoppiato uno scontro tra maggioranza e opposizione. Il centrosinistra chiede una sospensione dell’esame del testo in Assemblea perché si avvii un dialogo con gli studenti e i docenti che manifestano davanti a Montecitorio. Ma il centrodestra, in particolare An e la Lega, rispondono di no e criticano duramente la decisione assunta dal vicepresidente della Camera Fabio Mussi di mandare acqua ai manifestanti ed alle forze dell’ordine che presidiano Palazzo Montecitorio.

“Questa e’ una giornata straordinariamente importante che rappresenta la sintesi piu’ efficace dei quatto anni di malgoverno del ministro Moratti”. Lo afferma il leader della Flc-Cgil, Enrico Panini, che ha partecipato alla manifestazione degli studenti in corteo nel centro di Roma e anche al sit-in dei ricercatori in piazza Montecitorio. Panini ricorda come in piazza oggi a Roma ci siano anche “decine di migliaia di studenti a contestare un provvedimento che per la scuola secondaria separa i ragazzi sulla base del reddito delle famiglie, indirizzandoli o al liceo o al sistema dell’istruzione professionale. Migliaia di studenti – sottolinea ancora – sono in piazza per contestare il progressivo abbandono del sistema universitario da parte del governo”. Di fronte a Montecitorio, sostiene ancora Panini, “siamo centinaia, fra docenti e ricercatori, a contestare per l’ennesima volta un progetto di legge che decreta l’espulsione dall’universita’, che rende precario il lavoro fino all’inverosimile e riduce a nulla l’autonomia dell’universita’. Il ministro Moratti – prosegue – ha una allergia cronica ad ogni confronto che presupponga l’ascolto; confidiamo in un atteggiamento diverso dei gruppi parlamentari. In assenza di risultati – conclude Panini – la nostra iniziativa di mobilitazione si intensifichera’ nei prossimi giorni”.

‘’La manifestazione di oggi – ha dichiarato Marco Merafina, coordinatore nazionale dei ricercatori – e’ la testimonianza della forte contrarieta’ a questo ddl. E non finira’ certo tutto con l’approvazione di questo provvedimento. Certamente non fara’ strada e speriamo che venga cancellato dopo le elezioni. Da parte nostra – ha aggiunto – ci daremo da fare perche’ sia varata una vera riforma dell’universita’, in collaborazione con tutte le componenti del mondo accademico, per dare al centrosinistra, qualora vincesse le elezioni, gli strumenti necessari per cambiare davvero l’universita’. Nulla di simile a questa serie di commi vuoti in grado solo di rovinare il sistema universitario’‘. Il leader dei ricercatori ha ribadito ancora una volta che assolutamente inaccettabili sono almeno due punti del provvedimento: il mancato riconoscimento del ruolo dei ricercatori e la mancanza di un progetto per i giovani che non potranno entrare all’universita’ se non dopo i 45 anni incentivando cosi’ la fuga dei cervelli. An incoherent, amorphous, burning desire to site link earn an mba is insufficient

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