Site menu:

Site search

Meta

Articoli recenti

Amici

Consigliati

Partners

Sponsor

Pakistan, più di 30mila morti


Nuovo bilancio del terremoto: metà delle vittime sono bambini. Nel Kashmir indiano uccise altre 2.000 persone, 10mila i dispersi
ISLAMABAD – Si aggrava ancora il bilancio del devastante terremoto che ha messo in ginocchio il Kashmir pakistano. Come hanno rivelato questa mattina sia l’Unicef che fonti del governo di Islamabad, a restare uccise sono state tra le 30mila e le 40mila persone, metà delle quali sarebbero bambini. Una catastrofe dalle dimensioni tali da aver convinto il Pakistan ad accettare gli aiuti annunciati dall’India. Un ulteriore segnale del nuovo clima di distensione tra le due potenze nucleari che si sono combattute in ben due guerre territoriali per il Kashmir.

Gli altri paesi. E il sisma di sabato, il più forte registrato nel Sud dell’Asia negli ultimi cento anni, ha anche fatto più mille morti – e diecimila dispersi – nella parte indiana del Kashmir. Finora si ha notizia di una sola vittima in Afghanistan.

La strage di bambini. Ma è chiaro che gli effetti più terribili sono in Pakistan. A cominciare dal fatto che, come ha rivelato l’Unicef, la fascia d’età più colpita è quella dei bambini e degli adolescenti, che da soli costituiscono la metà del totale delle vittime: “Un’intera generazione è stata cancellata”, hanno detto i dirigenti locali dell’organizzazione.

Il disperso italiano. Al di là delle vittime accertate, sono numerosissimi anche i dispersi. Tra cui un cittadino italiano, Alberto Bonanni, dipendente di ambasciata che vive in quel Paese da anni.

Gli aiuti americani. Intanto, per far fronte all’emergenza, gli Stati Uniti hanno già stanziato 50 milioni di dollari. Washington, che teme il contraccolpo della crisi umanitaria scatenata dal sisma sul governo dell’alleato Pervez Musharraf, ha anche inviato una squadra di sette esperti per la gestione delle emergenze, che dovranno coordinare e quantificare gli aiuti necessari. Il portavoce della Casa Bianca, Scott McClellan, ha detto che il governo di Islamabad ha chiesto tende, cibo, acqua, assistenza sanitaria, mezzi di trasporto e personale.

L’appello di Musharraf. Ma quei 50 milioni di dollari non possono bastare, per un Paese in ginocchio. Da qui l’appello di ieri di Musharraf, con una urgente richiesta di aiuti indirizzata alla comunità internazionale. This is called a grace period’ and allows the applicant to prepare for their https://www.overnightessay.co.uk departure from the us

Write a comment

You need to login to post comments!