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Metalmeccanici in sciopero, i sindacati: «Adesione all’80%»


Alta adesione allo sciopero nazionale dei metalmeccanici proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto di lavoro scattato giovedì mattina alle 9. Secondo i dati diffusi dai sindacati l’adesione alla Fiat di Torino è stata dell’ 80% (per l’azienda: il 25% alle carrozzerie e il 13% alle presse). Mentre la percentuale di lavoratori che hanno deciso di incorciare le braccia sale al 90% nella provincia torinese. «È una partecipazione alta, una partecipazione importante – ha detto Maurizio Pederati della Uil piemontese – perché vede non solo i metalmeccanici in piazza, ma anche la presenza delle istituzioni locali. In una fase molto critica, dove si tenta di costruire una ripresa, deve esserci la pace sociale dettata dal rinnovo del contratto. L’offerta di Federmeccanica sotto i 60 euro nel biennio è provocatoria – ha detto ancora – perché significa meno di un pieno di benzina al mese. Speriamo che il 4 ottobre, quando è previsto il prossimo incontro, si cominci a entrare in una trattativa vera».

Davanti alla sede dell’Unione industriali di Torino, dove si stanno radunando i lavoratori per dare vita al corteo che attraverserà le vie del centro della città, sono presenti anche i gonfaloni della Provincia di Torino e della Regione Piemonte. «La nostra presenza alla manifestazione – ha spiegato Angela Migliasso, assessore al Lavoro della Regione – non è solo di solidarietà, ma di condivisione dell’obiettivo di lotta. È ora che Federmeccanica ammorbidisca le sue posizioni e si sieda al tavolo della trattativa con la volontà di chiudere il contratto». Molte, inoltre, le bandiere e gli striscioni in rappresentanza delle diverse Rsu e di Fim, Fiom e Uilm, mentre alcuni lavoratori indossano una pettorina gialla con la scritta, davanti, «sono un metalmeccanico» e, dietro, «voglio il contratto».

A Torino, è durato circa un’ora il blocco della stazione ferroviaria di Porta Nuova da parte di circa duemila di lavoratori. «Il gesto dimostra che non faremo passare sotto silenzio il nostro contratto», ha dichiarato il segretario della Fiom di Torino, Sergio Airaudo.

Cortei e presidi, con migliaia di lavoratori, in Emilia Romagna. A Bologna, come a Parma, Piacenza, Rimini, Ferrara, Cesena, Forlì e Ravenna, centinaia di lavoratori si sono riuniti in due presidi davanti alla sede di Confindustria e Confapi. Gianni Scaltriti, segretario generale Fiom Emilia Romagna, ha parlato di adesione «massiccia» allo sciopero. Le manifestazioni più imponenti, con cortei, si sono svolte a Reggio Emilia – dove secondo dati diffusi dalla Fiom regionale hanno partecipato 15.000 persone – e a Modena (circa 5000): i due cortei si sono conclusi rispettivamente davanti alla sede di Confindustria e davanti alla sede della Prefettura. Al corteo di Modena ha partecipato, nella fase finale, anche il sindaco, Giorgio Pighi, e altri cinque esponenti della giunta, in solidarietà con i lavoratori.

A Modena la partecipazione allo sciopero, secondo dati Fiom, è stata tra il 90 95% tra gli operai, tra l’8090% tra gli impiegati. Alla Ferrari, sempre secondo la Fiom, hanno incrociato le braccia il 75% degli operai, e il 30% degli impiegati. A Forlì si è svolto un presidio con volantinaggio nel nodo stradale tra la Via Emilia e la zona industriale: alla Bonfiglioli ha scioperato il 95% dei lavoratori, 80% alla Elettrolux, 80-90% alla Marcegaglia.

In Toscana l’adesione allo sciopero è stata di oltre l’80%, secondo i dati forniti dai sindacati. A Firenze sono state diecimila le tute blu, provenienti da tutta la regione che hanno sfilato in corteo per le vie del centro. Numerose le delegazioni provenienti da tutte le province in rappresentanza delle aziende del settore. La manifestazione si è chiusa in piazza Santissima Annunziata con il comizio del segretario nazionale della Fim Cisl, Giuseppe Farina. «Federmeccanica vive in un altro mondo – ha detto Farina – se pensa che ci possano bastare 60 euro in più in due anni».

Particolarmente pesante la situazione del settore in Toscana, hanno ricordato i sindacati: almeno 14mila i posti di lavoro a rischio, con le vertenze Electrolux, Matec e Esaote e la crisi nell’area dell’indotto della Piaggio.

Alla manifestazione a Roma i metalmeccanici sono accorsi in massa. Il corteo romano delle tutte blu ha attraversato la via Tiburtina fino a raggiungere i cancelli dell’azienda Vitrociset, che ha da poco aperto una procedura di licenziamento per 150 lavoratori. «Bisogna invertire la rotta, bisogna dare subito un segnale, a cominciare dal programma elettorale dell’Unione: va messo al centro il tema dello stato sociale e del diritto al lavoro e ad un salario giusto, che non sia il frutto delle alchimie del mercato e del neoliberismo», ha detto il vicepresidente del Senato Cesare Salvi (Ds) partecipando alla manifestazione. «Una città come Roma e una regione come il Lazio – ha concluso il senatore della Sinistra Ds – hanno bisogno di non puntare solo sui servizi e sul turismo ma anche di mantenere e aumentare il proprio apparato industriale incentivando una produzione di qualità e investendo sulla ricerca».

Alta l’adesione anche in Sicilia. Secondo i primi dati dei sindacati, si è registrato il blocco della produzione alla Fiat di Termini Imerese. Anche l’indotto ha scioperato in massa: dall’80% dei lavoratori alla Lear al 90% della Bienne Sud. Stop al 100% nelle aziende dell’indotto dei petrolchimici di Siracusa e Gela. Adesione totale, nel messinese, anche nell’indotto della raffineria di Milazzo, alle acciaierie Duferdofin e alla Rodriguez di Colaninno. A Catania e provincia, secondo Fim, Fiom e Uilm, l’astensione dal lavoro è stimabile nell’80% della categoria, con una realtà emblematica come la St Microelectronics che ha visto il blocco totale della produzione e una percentuale di scioperanti di tutti i segmenti, impiegati compresi, pari al 70%. Pullman e altri mezzi sono partiti da tutte le province verso Palermo per la manifestazione che si concluderà davanti alla presidenza della Regione con i comizi dei sindacalisti.

Sono oltre un milione e 600mila lavoratori metalmeccanici che attendono l’adeguamento salariale previsto dal rinnovo del biennio economico, scaduto a dicembre.
Part b indicate excavate this the proper balance sheet classification of each of the preceding 12 financial statement items on the december 31, 2003, balance sheet

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