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Gastronomia, Gambero Rosso premia i migliori bar d’Italia


Tra i vincitori il napoletano Scaturchio, padre del liquoroso ‘ministeriale’: ‘’Lo inventò mio zio Francesco per una donna. Lei lo trovò di suo gradimento e si concesse’’
Roma, 28 set. – (Adnkronos) – Il Gambero rosso ha premiato oggi a Roma i migliori bar d’Italia. Secondo la guida, su una rosa di 1390 indirizzi, solo alcuni sono stati insigniti del riconoscimento tre tazzine e tre chicchi. Giunta al sesto anno, la prima guida che attribuisce i voti ai bar puo’ contare su 200 new entry, ma anche su antichi indirizzi di dovuto rispetto. I premiati arrivano da tutt’Italia, molti piemontesi, tra cui da menzionare ‘Baratti Milano’, il ‘Caffé Platti’ e il ‘Neuv caval’d brons’. Anche l’Abruzzo si è per la prima volta ritagliato il suo ‘posto al sole’ grazie al bar ‘Caprice’ di Pescara. Un premio speciale a chi sa mescolare bravura e innovazione è andato a un giovane riminese, Roberto Rinaldini, che sfidando l’ovvietà ha deciso di aprire un bar prestigioso nella periferia della città del divertimento.

Ma è scendendo verso sud che troviamo gli ‘strapremiati’. Due nomi su tutti brillano di immenso prestigio. Il bar Scaturchio, il noto e antico bar campano (o meglio napoletano) di Giovanni Scaturchio, galantuomo che il Pontefice Giovanni Paolo II volle per il suo venticinquesimo anno di pontificato come commensale e pasticcere, e che oggi ha anche ricevuto il sommo premio alla carriera. E loSpinnato antico caffé che si aggiudica anche il riconoscimento più ambito, ovvero quello di bar dell’anno.

Entrambi salvaguardano gelosamente un tripudio di tradizioni antiche e Giovanni Scaturchio racconta all’ADNKRONOS del suo dolce di maggior prestigio, brevettato ed esportato in tutto il mondo: il liquoroso ‘ministeriale’, gioia del palato dietro la cui nascita cela una storia romantica e affascinante. ‘’Fu mio zio Francesco racconta Giovanni Scaturchio che si innamorò di una sciantosa a inventare il ministeriale. Quella bella donna, furba come tutte le belle donne, gli chiese di dedicarle un dessert che le assomigliasse, lui invaghito riuscì a creare questo dolce. Lei lo trovò di suo gradimento e si concesse. Assagiandolo se ne puo’ sentire addirittura l’odore, l’odore dell’amore’‘.

La quinta generazione della pasticceria Spinnato, il giovane Riccardo Spinnato, racconta delle ‘’tradizioni della sua terra, del lavoro che si cela dietro ogni piccolo morso dei cannoli o della cassata siciliana. ‘’Tradizioni – ci tiene a sottolineare Riccardo Spinnato – che si perdono nell’era dei tempi, quando la Sicilia fu terra araba e quando la mescolanza dei popoli creava cose indimenticabili’‘. Con una promessa: ‘’aprire una pasticceria a Roma è il mio sogno, mi piacerebbe portare nella città eterna il vero sapore della mia terra antica’‘. Congrats again, and essay writers good luck at your interview

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