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Legge proporzionale: sì in commissione


La commissione Affari Costituzionali della Camera ha approvato oggi due subemendamenti alla legge elettorale, che di fatto reintroducono in Italia il sistema elettorale proporzionale.
Il testo della riforma sarà da domani all’esame dell’aula. L’opposizione è sul piede di guerra, non ha partecipato al voto per protesta e bolla la modifica come una «legge truffa» volta a cancellare dal computo totale dei voti all’Unione una serie di piccoli partiti del centro-sinistra – come lo Sdi o i Repubblicani di Sbarbati – che non raggiungerebbero la soglia necessaria.

I subemendamenti – dopo un aspro dibattito tra i partiti della CdL – introducono in sostanza tre soglie percentuali minime affinché i rappresentanti di un partito siano eletti in Parlamento: una del 2% per i partiti che fanno parte di una coalizione, una del 4% per i partiti estranei a una coalizione, una del 10% per le coalizioni stesse.
La modifica era stata concordata ieri pomeriggio durante un vertice tra il ministro delle Riforme, il leghista Roberto Calderoli, e l’Udc.
Era stato proprio l’Udc a sollecitare nelle settimane scorse l’approvazione di una riforma elettorale in senso proporzionale. Ma il testo presentato alla camera aveva provocato le proteste dell’opposizione, in particolare per l’istituzione di una soglia di sbarramento del 4% per i partiti e per l’attribuzione di un premio di maggioranza ai partiti o alle coalizioni che avessero il maggior numero di seggi.

Anche in seguito alla decisione dell’opposizione di ricorrere all’ostruzionismo parlamentare, l’Udc ha chiesto l’abolizione della quota del 4%, difesa invece da Alleanza Nazionale. Ophelia liegt tot im brunnen, https://www.hausarbeithilfe.com/doktorarbeit-schreiben-lassen/ schließlich gipfelt der film im zweikampf zwischen hamlet und laertes

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