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Turismo, estate da dimenticare. Spiagge in crisi: - 5,5%


IL BILANCIO DELLA STAGIONE
Le presenze nel nostro Paese calano complessivamente del 4%

  • CHI SALE, CHI SCENDE In caduta libera agriturismi (-10,9%) e spiagge (-5,5%). Aumentano invece del 3,2% le presenze nelle città d’arte. A perdere clienti soprattutto le strutture di livello medio-basso
  • CONFRONTO L’Italia perde quote di mercato rispetto ad altri paesi del Mediterraneo, soprattutto verso la Spagna
  • COSTI Gli italiani hanno cercato di risparmiare soprattutto sull’alloggio e sui trasporti
    Roma, 27 settembre 2005 – Estate nera per il turismo italiano. Calano del 4% le presenze nel nostro paese, con una crisi che tocca in modo particolare il turismo balneare (-5,5%) e l’agriturismo (-10,9%).

Il quadro allarmante è contenuto nel ‘Rapporto sul turismo italiano’ voluto dall’Enit e coordinato sotto la presidenza scientifica di Piero Barucci.

La stima dell’estate 2005 segnala un calo significativo delle presenze di circa il 4%, con effetti diversi sui vari tipi di turismo.
In particolare, diminuisce il turismo balneare tradizionale (-5,5), crollano di quasi l’11% le presenze negli agriturismi ed aumentano le presenze nelle città d’arte (+3,2%). Sostanzialmente stabile, invece, l’andamento dei comparti affari (-0,5%) e termale (+1,0%).

Una diminuzione più sensibile si registra nel Nordovest e nel centro Italia – più accentuata tra gli stranieri che tra gli italiani- dove le strutture alberghiere di categoria più alta ed i campeggio tengono meglio rispetto ad agriturismi e case in affitto.

Il dato che emerge chiaro dalla ricerca, dunque, è che l’Italia mostra un andamento più critico rispetto a diversi paesi concorrenti, perdendo quote di mercato in particolare nei confronti della Spagna, paese con costante crescita di presenze.

L’Europa, in generale, si dimostra un’area che stenta a tenere i ritmi di crescita mondiali, dove paesi di grandi dimensioni ed in forte espansione economica muovono flussi crescenti in entrata e in uscita. È il caso di India e Cina. «Per quest’ultima, in particolare, si è molto discusso del ‘sorpasso’ all’Italia, che in realtà non ha sorpreso gli addetti ai lavori considerata la dimensione del paese e le azioni promozionali intraprese dice Amedeo Ottaviani, commissario straordinario dell’Enit – Piuttosto sarà necessario affidare parte di questo movimento con un prodotto adeguato che ad oggi non sembra essere presente. Quello che chiama ad una riflessione non è tanto la posizione in classifica dell’Italia ma la difficoltà incontrata nel nostro paese da alcuni prodotti tradizionali, come quello balneare, considerati fino a pochi anni fa innovativi e capaci di dare nuovo impulso ed oggi, invece, incapaci di trovare una forte connotazione».

Se questi elementi hanno influenzato il mercato internazionale ed il flusso degli stranieri verso l’Italia, il movimento interno è stato invece condizionato dalla necessità di contenere i costi. Rimane pressochè immutato il numero e la durata delle vacanze, ma vengono affrontati in maniera più attenta e con la ricerca di risparmio sull’ospitalità e sui trasporti, approfittando delle case di parenti e amici o utilizzando i mezzi pubblici.

Il commissario straordinario dell’Enit, Ottaviani interviene poi sul «presunto» sorpasso cinese a danno dell’Italia. «Ne parlano tanti a sproposito, senza fondamento, senza aver mai confrontato i dati reali continua Ottaviani Si dice che l’Italia sarebbe dietro la Cina per gli arrivi, il dato meno corretto e realistico per fare confronti perchè frutto di metodi di rilevazione differenti dai nostri. Se prendiamo i ricavi valutari, l’Italia nel 2004 ha incassato 34,4 miliardi di dollari, la Cina 25 miliardi di dollari, circa 10 miliardi di dollari in meno». You buy essay online can receive free printable math lesson plans and worksheets by e-mail

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