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Spot contro la povertà, Londra lo vieta


La pubblicità con le star che schioccano le dita, trasmessa anche in Italia, messa al bando. Ma in Italia si può guardare
LONDRA – Star planetarie – da Brad Pitt a Emma Thompson, da Annie Lennox a George Clooney – che schioccano le dita ogni tre secondi, a simboleggiare la frequenza con la quale un bambino muore di fame da qualche parte nel mondo: lo spot di Make Poverty History (clicca qui per guardare il video), la campagna contro la povertà che è culminato a luglio con il concerto mondiale Live 8, è stato messo al bando dall’autorità britannica sulla pubblicità perché ritenuto «troppo politico». In altri paesi, Italia compresa, viene invece trasmessa regolarmente.

AL BANDO - Ofcom, questo il nome dell’authority, ha deciso il bando perché la campagna pubblicitaria «mira a cambiamenti importanti nelle politiche del governo e in quelle di altri governi occidentali» e quindi viola le regole della pubblicità in tv, che dagli anni Cinquanta può essere solo partitica, come in caso di elezioni, ma non può veicolare messaggi politici.
L’organismo ha riconosciuto gli intenti encomiabili della campagna ma ha affermato di «non poter far eccezioni tra buona e cattiva politica» e di dover quindi proibire lo spot.

REAZIONI - L’associazione Make Povery History ha reagito con sdegno: «Siamo molto delusi da questa decisione. Abbiamo fatto di tutto per far sì che lo spot rispettasse le regole della pubblicità. La campagna semplicemente sottolineava che ogni tre secondi muore un bambino per cause curabili, a causa della povertà. I milioni di persone che portano al polso il braccialetto di Make Poverty History non lo vedono come una causa partitica. Lo vedono come un tema morale del nostro tempo».
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