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Omicidio a Giardini, catturati i fuggitivi


GIARDINI NAXOS (MESSINA) – Sono stati presi tra gli scogli del molo Manfredi, all’interno del porto commerciale di Salerno, i due malviventi che questa mattina erano stati inseguiti in autostrada, sulla Salerno-Reggio Calabria, prima di riuscire a far perdere le tracce a piedi. Braccati da carabinieri, polizia e guardia di finanza, sono stati stanati, anche con l’uso di violenti getti d’acqua, dopo che si erano nascosti tra gli scogli.

Adesso saranno condotti nella caserma Pisacane dove saranno interrogati. Gli investigatori sospettano, infatti, che i due facciano parte del commando armato che ieri notte ha fatto irruzione in una villa di Taormina, uccidendo il proprietario, l’imprenditore Pancrazio Muscolino, di 44 anni.

I due a bordo di un’Alfa Romeo, che appartiene ad un incensurato, erano stati intercettati lungo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria. A bordo dell’auto hanno superato due posti di blocco: il primo a Sala Consilina, il secondo a Eboli. Poi, inseguiti e braccati, hanno terminato la corsa nel porto commerciale. Hanno abbandonato l’auto e sono fuggiti a piedi.

A bordo dell’Alfa Romeo sono stati trovati una donna e due bambini, il cui ruolo non è chiaro. Gli investigatori hanno trovato e sequestrato anche una carta di identità ed altri documenti ritenuti utili alle indagini. La donna è stata interrogata.
La gigantesca caccia all’uomo è cominciata stanotte, condotta dai carabinieri, nella zona tirrenica del Messinese dove ieri è stato trovato il cadavere di un extracomunitario, probabilmente uno dei banditi che ieri notte hanno ucciso Pancrazio Muscolino durante una rapina nella sua villa di Taormina.

Numerosi i posti di blocco tra le province di Messina e Catania, mentre in mattinata c’è stato a Messina un vertice tra gli uomini dell’Arma, la Polizia di Stato e i magistrati. Intanto, è stato dimesso questa mattina dall’ ospedale San Vincenzo, Gaetano Muscolino, il diciottenne figlio del commerciante ucciso. Il giovane, che era stato ferito con un colpo di arma da fuoco a un braccio, ha lasciato il nosocomio «protetto» da amici e investigatori. Gaetano Muscolino non ha rilasciato dichiarazioni. La villa è attualmente sequestrata e lui, come sua madre e le sue due sorelle, è ospite di congiunti.

Perquisizioni sono state effettuate in diversi campi nomadi di alcune città del Nord e ad Agrigento. Gli investigatori della Polizia di Stato stanno controllando la posizione di alcuni slavi che potrebbero avere avuto un ruolo nella rapina di ieri a Taormina. Gli inquirenti sono convinti che la banda che ha fatto irruzione nella villa della famiglia Muscolino, uccidendo il proprietario, può essere formata da extracomunitari, in particolare slavi.

Il cadavere trovato ieri lungo la costa di Villafranca, nel Messinese, è di un croato di 19 anni che secondo gli investigatori abitava in un campo nomadi ad Agrigento. Il giovane potrebbe essere stato colpito da un proiettile sparato da Pancrazio Muscolino durante le fasi della sanguinosa rapina ieri a Taormina. Parenti del giovane slavo sono stati convocati nel commissariato di polizia ad Agrigento.

La polizia ha puntato le indagini proprio sugli slavi dopo il ritrovamento di ieri a Villafranca del cadavere di uno dei componenti del commando. Lo slavo trovato ucciso sul lungomare della cittadina messinese sarebbe risultato uno dei complici della banda. Da qui sono state avviate le indagini che hanno portato gli agenti a controllare diversi insediamenti di slavi, oltre che ad Agrigento, anche in Toscana, Lombardia e Piemonte. Gli investigatori stanno verificando la posizione di alcuni pregiudicati.
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