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Perugia-Assisi, oltre 200.000 contro povertà e guerra


Oltre 200.000 persone, secondo le stime degli organizzatori, hanno preso parte oggi alla Marcia della Pace Perugia-Assisi, per dire no alla guerra e alla povertà, ma anche per ricordare le vittime dell’11 settembre 2001 a New York e Washington.

“E’ stata davvero straordinaria, questa volta forse più delle altre”, ha detto al telefono da Assisi Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace.

“Abbiamo dovuto combattere contro il tempo – questa volta abbiamo tenuto la marcia un mese prima – e poi c’era la data controversa dell’11 settembre, le reazioni potevano essere diverse”, ha aggiunto.

Un corteo colorato di gente comune – tantissimi i giovani – e rappresentanti delle istituzioni e della politica ha sfilato da Perugia alla Rocca maggiore di Assisi. Oltre mille le organizzazioni della società civile che hanno preso parte alla marcia.

“Siamo soddisfatti perché crediamo che tutte queste persone, oltre 200.000, siano coscienti dei problemi che dobbiamo affrontare”, ha detto Lotti.

Perugia, 11 settembre 2005 – Un lungo striscione bianco, 100 metri per 8 di larghezza con su scritto: «stop alla povertà» portato a braccia da tanti ragazzi apre il corteo che da Ponte S. Giovanni, dopo essersi congiunto con quello che era partito da Perugia, marcia verso Assisi, via Bastia e santa Maria degli Angeli. Tante le bandiere arcobaleno della Pace con giovani che scandiscono slogan per salvare le Nazioni Unite.

Anche i giornali locali hanno dato ampio spazio ad inserti, nel ricordo di Aldo Capitini, colui che ha voluto la prima marcia della Pace del 1961, il 24 settembre, quando un grande manifesto dell’epoca invitava i cittadini, «per la fratellanza dei popoli» a marciare, in una manifestazione «contro l’imperialismo, il razzismo, il colonialismo, lo sfruttamento».

Già allora Capitini invitava tutti, «democratici di ogni condizione e paese,iscritti a partiti ed indipendenti». Anche oggi alla marcia hanno preso parte altre fedi religiose: tra la gente – circa 200 mila persone per gli organizzatori della Tavola della Pace – ci sono ragazze con il velo di fede musulmana, stranieri europei e di colore. A Bastia Umbra venti portatori di handicap si sono uniti al corteo. Anche la Chiesa ha inviato messaggi alla Marcia; Vincenzo Paglia vescovo di Terni ha ricordato l’importanza della manifestazione che si tiene a pochi giorni dall’inizio del vertice ONU.

L’Umbria è terrà diventata crocevia di pace nel messaggio di San Francesco – ha sostenuto il prelato – ed Assisi, come disse il Papa Giovanni Paolo II, è luogo che la figura del santo ha trasformato in centro di fraternità universale. Anche Padre Vincenzo Coli ha inviato un messaggio ai marciatori per la pace. Padre Fortunato direttore della sala stampa del sacro convento, ha detto che «la marcia della pace è un’occasione per chiedere fino a che punto siamo disposti ad essere operatori di pace.

Può essere un momento per confrontarci con la personalità di Francesco di Assisi e maturare un cuore disarmato e capace di amare». Il comune di Assisi non partecipa, così gli esponenti del centrodestra regionale e locale, mentre a Norcia si terrà nel pomeriggio una manifestazione dell’Unione delle libertà, per dare un’altra idea di pace. Una contestazione alle motivazioni addotta dagli organizzatori nella marcia che fanno risalire il terrorismo islamico alla miseria, alla fame, alle ingiustizie del mondo, quando invece – sottolinea una nota – si sa che la povertà non genera terrorismo e soprattutto, che gli stati arabi hanno immense ricchezze di petrolio”.
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