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Il racconto di Lorenzo Cremonesi “Paura? Gaza non è Bagdad”


GAZA – “Stavo facendo un giro in zone vicine alle regioni che saranno evacuate nelle prossime ore, quando sono arrivati quattro uomini armati che mi hanno tirato giù dalla macchina di peso e mi hanno messo nella loro, portandomi via”. Così l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi racconta l’inizio del suo sequestro-lampo nella Striscia di Gaza.

Sono stati momenti di tensione, ma mai drammatici. Ai microfoni di Sky Cremonesi racconta di aver parlato “per tutto il tempo” con i miliziani delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa che lo hanno tenuto in ostaggio: “Gli ho offerto l’acqua, erano armati, avevano bombe a mano, kalashnikov puntati…ma hanno subito capito che non c’era nessun motivo di avere paura di me, che io potessi scappare o fare delle scemenze”. E ancora: “Abbiamo scherzato, mi hanno offerto di fumare, io ho detto che vado in bicicletta, faccio sport, loro si sono messi a ridere”

Il racconto del giornalista continua, cercando di fare luce sui motivi del suo rapimento: “Mi hanno spiegato che è stata una cosa politica per fare pressioni su Abu Mazen”, spiega, aggiungendo di non aver mai avuto paura”. Perchè a Gaza, dice Cremonesi, “non hanno mai ucciso nessuno, questo posto non è l’ Iraq”.

Raffaele Fiengo, storico componente del Comitato di redazione del Corriere della Sera, ha parlato con Cremonesi: “Altro che spaventato: ha chiesto di essere mandato in Iraq”. https://www.bachelorschreibenlassen.com/masterarbeit/

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