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Emozioni e delusioni


REGGIO EMILIA (10 set. 2005) – Veniamo subito al punto. L’eccezionale concerto di Ligabue al Campovolo, di cui abbiamo giustamente scritto nei giorni scorsi tutto il bene possibile (la scelta di realizzarlo a Reggio Emilia, l’efficienza organizzativa, la promozione dell’immagine della città su scala nazionale) ha deluso e rimandato a casa arrabbiati neri migliaia di fans.

Molti di essi si erano sobbarcati centinaia di chilometri, in automobile o in treno, scegliendo di dormire all’addiaccio o come meglio capitava per poter assistere a quello che lo stesso rocker correggese ha definito – non senza enfasi, peraltro largamente condivisa – “il giorno dei giorni”.

Cosa è accaduto? E’ accaduto che, come sin dai primi minuti dello show è stato possibile verificare, da larga, larghissima parte dell’area adibita a platea la qualità del suono risultava clamorosamente deficitaria, lontana e scadente.

Non appena resasi conto della situazione, una buona parte del pubblico (attenzione: diverse migliaia di persone, più verosimilmente decine di migliaia di persone) ha cercato di segnalare il proprio disagio nell’unico modo possibile: i cori, le urla, poi anche le telefonate via cellulare (quelli che funzionavano, e non erano molti) alle redazioni dei giornali.

Ma come è possibile farsi notare nel mezzo di una bolgia di quasi duecentomila esseri umani? E chi avrebbe potuto rimediare, a quel punto, nel pieno corso di un evento da dieci milioni di euro tra incassi e sponsor, preparato da mesi e pubblicizzato come mai nessun altro prima?

I siti di informazione via internet, ieri, erano strapieni di messaggi su onde emotive discordanti.

Molti pronunciavano parole d’amore verso il grande Luciano, al quale quasi nessuno ha addebitato responsabilità per quanto accaduto, sottolineandone invece la straordinaria performance, compresi i momenti di umana emozione che ne hanno segnato diversi passaggi dello show.

Moltissimi, invece, inviavano lamentele, rabbia e proteste: del tutto comprensibili per chi ha sborsato quattrini pur di esserci e che si è sentito irrimediabilmente gabbato.

Di fronte a tutto ciò, sarebbe grave se quanto accaduto passasse sotto silenzio o venisse liquidato come un episodio secondario. Quando si ha l’ambizione di conquistare record e rappresentare modelli di organizzazione per i posteri è anche doveroso sapere riconoscere gli eventuali errori.

Quantomeno, è indispensabile sapersi assumere le proprie responsabilità.

La portata dell’evento ospitato sabato scorso dal Campovolo è eccezionale e rimarrà nella storia non solo della città, ma anche del rock italiano, come hanno sottolineato il sindaco di Reggio e la direzione della Festa. La città, lo scrivevamo ieri, ha ancora una volta dato prova di grande civiltà di fronte a un’invasione tanto massiccia, sopportandone i disagi e, anzi, accompagnando e dando aiuto ai tanti giovani provenienti da mezza Italia.

Quel che manca, o che almeno è mancato sino a ieri sera, sono le spiegazioni (e, secondo noi, anche le scuse) di chi porta la responsabilità di non aver mantenuto la promessa, peraltro largamente strombazzata, di un concerto-spettacolo impeccabile e innovativo ai vertici continentale.

E’ il silenzio di ieri che ci ha sorpreso: ci auguriamo di essere al più presto smentiti. Della cifra artistica di Luciano Ligabue, nei testi e nell’etica di fondo che propone nelle sue opere, schiettezza e genuinità rappresentano un tema costante. Anche per questo, ci sembra, è tanto amato dal suo pubblico.

Crediamo non gli ci vorrà sforzo, tra la tanta gloria raccolta sul palco, per trovare un momento per chiedere scusa. You can check our question bank and previous year sample dissertations to getting an idea bout hr can you really buy an essay dissertation writing

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