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Ligabue fa il record del rock


Sono passate alcune ore dal grande concerto al Campovolo, ma i sogni di rock’n’roll di Luciano Ligabue tengono ancora il ritmo del batticuore dei moltissimi fans (200.000: un record) che sono accorsi, sfidando il traffico e la calura, l’altro giorno a Reggio Emilia per assistere al giorno dei giorni del rocker di Correggio. A testimoniarlo, ieri non sono state solo le migliaia di lettere inviate ai siti internet del cantante (www.ligabue.com e www.ligachannel.com), ma anche i commenti, ancora densi di emozione, di alcuni tra i presenti al megashow, tra cui i piacentini Antonio Puma, Alessandra Ravella e Katia Milani. Per Antonio, 31enne fan storico del Liga che si è recato al concerto praticamente all’alba, «lo show è stato stupendo, meraviglioso! Luciano dal vivo è proprio favoloso. La cosa che mi ha colpito di più? L’emozione nella voce di Ligabue, nei primi pezzi. Segno che anche lui provava qualcosa di molto speciale, non solo noi. Del resto – prosegue Antonio – è stato davvero un grande evento: 200.000 persone tutte per lui. E’ stato bellissimo vederlo correre da un palco all’altro, suonare con trasporto insieme ai ClanDestino, la sua prima band, e in maniera toccante con Mauro Pagani. E’ stato davvero commovente quando Luciano ha cantato da solo la nuova canzone dell’album in uscita, accompagnandosi solo la chitarra. Ligabue è unico e per fortuna che c’è!». Di parere leggermente diverso, probabilmente a causa del suo arrivo in tarda serata al Campovolo, a causa di precedenti impegni di lavoro, è Alessandra Ravella, 29 anni, che ha assistito a moltissimi concerti del Liga, nell’arco degli ultimi dieci anni. «Intendiamoci, il concerto è stato bellissimo – spiega Alessandra – però non ho visto quasi nulla perché c’era davvero troppa gente! Preferisco vedere Ligabue in concerto al Forum o al San Siro di Milano: lo vedo meglio e lo posso anche fotografare. Mi sa tanto che mi toccherà andarlo a trovare a Correggio, che almeno è un paese piccolo e magari lo incontro». Katia Milani, 22 anni, segue Ligabue da quando ne aveva 19 ma, fino all’altra sera, non l’aveva mai visto in concerto: «Sarà banale dirlo, ma il concerto al Campovolo è stato bellissimo! Per il viaggio, ci siamo organizzati in compagnia, per tempo, ed è filato tutto liscio». In effetti, nonostante le inevitabili code ai caselli autostradali (con chiusura del traffico, andato in tilt alle 17 circa) e qualche malore tra gli spettatori (prontamente assistiti da personale volontario), l’organizzazione del megashow era, come ha sottolineato ieri il sindaco Graziano Delrio, perfetta. Non sono mancati, tra l’altro, cibi e bevande (l’acqua è stata distribuita gratuitamente). Maggiore tranquillità nel parterre dei vip e della stampa. Inevitabile, tuttavia, qualche problema acustico – che peraltro lo stesso Ligabue, nell’intervista concessa a Libertà, aveva messo già in conto: «Stiamo organizzando tutto, lavorando duro anche dal punto di vista tecnico, ma credo che il concerto al Campovolo non sarà “perfetto”, piuttosto sarà molto emozionante». E infatti la magia è trapelata, non solo nell’omaggio a New Orleans e nelle applauditissime performance dei supporter (su tutti i Rio, band del fratello di Ligabue Marco, Edoardo Bennato ed Elisa), ma anche nelle emozionanti prime note, attaccate da Luciano con voce tremolante, partite dal palco “main” con la grintosa Banda (Poggipollini, Righetti, Previte, Pellati), seguite da tre commoventi canzoni acustiche e dai brani dei primi album, eseguiti dal palco “vintage” con i ClanDestino (gruppo col quale Luciano ha mosso i primi passi nel mondo del rock, che include Cottafavi, Ghezzi e Cavalli Cocchi). Dopo l’ennesima corsa sul “main” è toccato al duo Ligabue-Pagani commuovere i 200.000 urlanti, ormai caldissimi ma capaci di improvviso silenzio, con Ho perso le parole, Certe notti, Urlando contro il cielo e Leggero. Ora che è tutto finito, non resta che attendere venerdì per acquistare il nuovo album Nome e cognome, continuando ad assaporare le canzoni di Luciano Ligabue, quasi tutte inedite. Ed è notizia di ieri che, la notte del concerto al Campovolo, alcuni ladri sono riusciti ad entrare nell’abitazione del rocker, dove hanno rubato un videoproiettore, un televisore e due computer portatili. Nonostante questo spiacevole episodio, lo spirito di Luciano deve senz’altro essere, a due giorni di distanza dal suo show, quello di un vincitore. Un “campione” diventato paradossalmente tale cantando la sua (presunta) vita da mediano. We’re really excited about tweetdeck for android, but since it is in beta stage, it might source weblink have some quirks here and there which hopefully will be fixed with time

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