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Ci sono 15 italiani da salvare.


Prigionieri delle acque e dei saccheggi di New Orleans. Italiani di passaporto, conferma la Farnesina, «perché se dovessimo cercare tutti quelli che qui chiamano ‘italians’ – dice il console Rustico – dovremmo occuparci di mezza città». Sono 15 persone che sabato, ricevuta l’allerta dal consolato di Houston, «hanno deciso di rimanere ugualmente» come tanti vicini di casa disposti a rischiare la vita e in molti casi a perderla, pur di non abbandonare le vite che si sono costruiti. Professionisti, proprietari di locali, anziani, qualche studente. La Little Italy di New Orleans è fatta di 170 persone, in gran parte scappate, e abitava perlopiù nel vecchio centro: un tempo, qui, il Quartiere Francese era detto Little Sicily o Little Palermo, per tutti gli emigrati del Sud che l’avevano affollato fin dall’arrivo del primo italiano a memoria di louisiano, un certo Enrico De Tonti, origini napoletane. Il console italiano ha un buon passato nelle emergenze (durante la Guerra del Golfo 1991, era lui che al satellitare teneva i contatti con Roma, dal tetto dell’ambasciata di Kuwait City) e spiega che i 15 ora sono in trappola: «Qualcuno siamo riusciti a contattarlo. Sta bene. La maggior parte di loro è abituata agli uragani, qui ne arrivano tutti gli anni. Ma adesso pensano che sia meglio andarsene. E ci hanno chiesto se c’è un sistema, per venire fuori di lì». Gli altri? Non si sa niente. Dispersi.
L’unità di crisi italiana s’è accampata in un alloggio ricavato in qualche modo a Houma, una trentina di chilometri sotto New Orleans, nelle paludi devastate da Katrina. Una zona isolata. Pericolosa. Da lì, Rustico organizza l’operazione recupero assieme a Massimiliano Mazzanti, inviato dall’ambasciata di Washington e a due collaboratori, Giorgio Fiorotto e Cristiano Raffignone: «Entrare in città è un problema anche per noi. La sicurezza non è garantita da nessuno». Mercoledì, quando s’è scoperto che nel Superdome stava un deputato del Parlamento spagnolo in vacanza con famiglia, una delegazione di Madrid si è precipitata all’ingresso di New Orleans: la polizia ha vietato ai diplomatici di superare i posti di blocco. In auto o in battello, dice Rustico, «noi stiamo tentando di tutto: nelle prossime ore, dovremmo riuscire a farli partire». Tutti salvi? Non è detto. Anche i turisti italiani bloccati da Katrina erano, in realtà, ventuno, più di quel che si era detto all’inizio. Metà bloccati in aeroporto, gli altri sparpagliati negli alberghi: «Tutti rientrati». Una famiglia Maurizi, papà, mamma e due bambini, è stata salvata dai quartieri a nord con la scorta armata: «Non avevano più cibo – dice il console – ed erano veramente in una brutta zona, piena di saccheggiatori».
Un’altra famiglia napoletana, Lafaia, è stata portata a Baton Rouge e, di lì, rimpatriata con un volo dal Texas. Il lavoro non è finito: «A questo punto, non escludiamo che dentro New Orleans ci siano anche altri turisti, di cui non abbiamo notizia. Se qualcuno ha qualcosa da segnalarci, chiami la Farnesina». Al Times Picayune , il giornale di qui, c’è un elenco aggiornato al minuto dei dispersi: Merit Green, scomparso numero 2.393, l’ultima volta che è stato sentito, sabato, stava andando con la fidanzata a trovare i genitori di lei. «Non ricordo il loro cognome – scrive adesso un amico di Merit – so solo che sono italiani».
Famiglia mantovana a New Orleans fuggita in Texas
“Noi stiamo bene, ma chissà se la nostra casa a New Orleans c’è ancorà”. Arnaldo e Bruna Partesotti, coniugi di Mantova da 23 anni abitanti in un’area residenziale nella città sconvolta dall’uragano Katrina, si sono messi in contatto con la Gazzetta di Mantova per tranquillizzare i tanti amici e parenti che ancora hanno nella città dei Gonzaga. I due avevano accolto l’invito delle autorità a lasciare New Orleans, la settimana scorsa, in vista dell’arrivo dell’uragano. Caricate le valige sull’auto, sabato scorso si sono recati a Houston, nel Texas, dove studiano i due figli Sebastian, 25 anni e John Michael, 20 anni.

La foto in alto è dell’Uragano “Ivan il terribile”. Artikel 25 die allgemeinen regeln hausarbeit schreiben des völkerrechtes sind bestandteil des bundesrechtes

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